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Un gustoso piatto fresco e veloce… con le friselle…

Un gustoso piatto fresco e veloce… con le friselle…

Torni a casa e non hai voglia di cucinare, inizia a fare caldo, vuoi mangiare qualcosa di gustoso ma allo stesso tempo fresco e facile da preparare? Ci sono le friselle al pomodoro, un piatto tipico estivo, veloce nutriente e saporito…

Le friselle

Le friselle sono delle specialità tipiche della Puglia: consistono

 in taralli prodotti con farina di grano duro, (in commercio si trovano anche di farina integrale) che vengono tagliati a metà in senso orizzontale e poi infornati affinchè diventino biscottati. 

Per condire le classiche friselle pugliesi, in genere si usa solo pomodoro, aglio, olio e sale, mentre in questa ricetta sono arricchite con filetti di alici sott’olio, origano e basilico; le friselle possono essere servite come antipasto (tipo una bruschetta), oppure, in dosi più consistenti, come primo o secondo piatto.

Ingredienti
Acciughe (alici) sott’olio 4 filetti
Aglio 1 spicchio
Basilico 6 foglie
Friselle 4
Olio di oliva extravergine q.b.
Origano essiccato a piacere
Pomodori ciliegino 16 (o 3 ramati)
Sale q.b.

■ PREPARAZIONE
Bagnate le friselle con acqua salata per ammorbidirle (a seconda dei vostri gusti), dopodiché ponetele in un piatto.

Tagliate a piccoli pezzetti i pomodori, metteteli in un contenitore e condite con olio, sale, basilico spezzettato, origano e aglio schiacciato che, in alternativa, potete anche solo sfregare sulle friselle.

Dividete il composto di pomodoro ponendolo sulle 4 friselle e poi servite.

■ CONSIGLIO
La frisella classica pugliese è quella fatta con farina di grano duro del Salento, e viene condita solo con pomodori freschi, aglio, sale e olio; volendo potete aggiungere del peperoncino piccante.

■ CURIOSITA’
Anticamente le friselle, vista la loro attitudine alla lunga conservazione, sostituivano il pane in tempi di carestia; i pescatori le portavano con loro in mare e, per ammorbidirle, le bagnavano nell’acqua del mare.

Le vere friselle pugliesi puoi trovarle anche qui…. www.saporiveridelmediterraneo.com

friselle gustose del Gargano

friselle gustose del Gargano

 
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Pubblicato da su giugno 11, 2013 in Le ricette

 

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Puglia da mangiare…

Puglia da mangiare…

La Puglia è una regione calda, accogliente, ricca di sole, mare e sapori.

Percorrendo il territorio pugliese non si può non rimanere affascinati dai suoi molteplici e variopinti aspetti: le misteriose grotte del Gargano, i campi aperti, soleggiati e ricchi di colori del Tavoliere, le steppe della Murgia. L’aspetto territoriale che maggiormente caratterizza il territorio pugliese è sicuramente la presenza di antichi e profumati ulivetiche riempiono le colline con la loro immobile severità.

Per questo, dico Puglia e penso ad una grande tradizione culinaria, non povera, ma genuina; legata indissolubilmente al lavoro della terra, piuttosto che allo sfarzo delle corti; fatta solo di materie prime che, da vere regine del piatto, vengono esaltate, e non alterate, nei profumi e nei sapori particolarmente decisi. La Puglia è una terra in cui il sapore del mare e quello della terra si fondono creando delle ricette che nella magica atmosfera pugliese esprimono tutto il loro sapore. Il territorio pugliese, in larga parte pianeggiante, produce in abbondanza grano, uva e olive. I farinacei, l’olio ed il vino sono dunque immancabili protagonisti delle antiche ricette pugliesi.

I “comandamenti” di questa cucina sono quattro: l’olio, il grano, le verdure e il pesce.

Dalle zone costiere e dalle Murge si ricava un olio extravergine eccezionale, frutto di un clima generoso, di tanto lavoro e di profonda dedizione. Con oltre 50 milioni di alberi di ulivo, la Puglia si colloca al primo posto per quanto riguarda la produzione di olive, costituendo circa un terzo dell’intera produzione italiana.

La pianura del Tavoliere si distingue per la coltivazione di uno dei migliori grani duri del mondo, in grado di tenere testa a quelli americani e australiani, nonostante i quantitativi purtroppo non comparabili. Da questa produzione deriva la grande tradizione pugliese legata alla pasta di semola fatta in casa – chi non conosce le orecchiette? -, rigorosamente lavorata a mano, senza il minimo uso delle trafile, e all’eccezionale pane scuro e saporito, come il pane di Altamura, primo prodotto da forno europeo a ricevere la certificazione DOP. Tra i prodotti da forno non si possono dimenticare le friselle – poroso pane di grano duro e orzo cotto al forno, poi tagliato a metà in senso orizzontale e biscottato nuovamente; i tarallini – anelli di pasta non lievitata cotti in forno; le pizze ripiene, dette anche calzoni o panzerotti – pizza chiusa su se stessa a formare una mezzaluna, ripiena dei prodotti tipici del territorio, principalmente pomodori, cipolle, olive, acciughe e formaggio.

Lungo la regione, grazie al clima mite tutto l’anno, molto pregiate sono le varie produzioni ortofrutticole, che dipingono una ricchissima tavolozza di “colori gastronomici”: accanto al verde degli ulivi e al giallo del grano, ecco spiccare il rosso dei pomodori e il viola dei vitigni, cui si aggiungono i carciofi, le cime di rapa, gli asparagi, i peperoni e le melanzane.

Da ultimo, ma di certo non meno importante, il pesce, immancabile in una regione che conta ben 800 km di coste. Caratteristici sono i polipetti crudi e il ciambotto barese, le cozze tarantine e le triglie di scoglio di Polignano a mare.

E se ciò non fosse sufficiente, inestimabile è il contributo alla tavola dato delle carni, più rare quelle bovine, con cui pure si cucinano le famose bombette della valle d’Itria; più diffuse quelle ovine e suine, da cui si producono numerosi salumi e insaccati, tra cui il prosciutto crudo e il salame di Faeto, la soppressata e il capocollo di Martina Franca e la salsiccia di Lecce, chiamata anche sanguinaccio, perché fatta con il sangue ed il cervello del maiale.

Fiore all’occhiello è anche la produzione lattiero-casearia che spazia dagli ottimi latticini – mozzarella, burrata e stracciatella – ai formaggi freschi – ricotta e giuncata – a quelli stagionati – Canestrato DOP del foggiano, cacioricotta e caciocavallo podolico.

La cucina pugliese è abbastanza omogenea anche se cambiano delle piccole abitudini come l’uso dell’aglio, per esempio, tende a diminuire man mano che si scende dal Tavoliere alla Penisola Salentina, fino a cedere completamente il posto alla cipolla, come nella cucina gallipolina.

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Troccoli alle vongole

Troccoli alle vongole

Non si può parlare di cucina pugliese senza nominare i famosi troccoli. Sono come lunghi spaghetti, ruvidi e dalla sezione quadrata, perfetti per essere conditi con sughetti saporiti. Per realizzarli, però, dovrete munirvi di uno speciale mattarello scanalato, il troccolaturo (dal latino turculum) da cui prendono il nome.

Se non lo trovate acquistate i troccoli già fatti e preparateli con tanto di sughetto alle vongole.Dosi: per 4 persone
Tempo: 35 minuti
Nota: +2 ore di ammollo delle vongoleIngredienti: 380 gr. di troccoli 800 gr. di vongole veraci 1 tazzina di vino bianco secco 1 ciuffo di prezzemolo 1 spicchio d’aglio 1 peperoncino Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b.

Preparazione:
Pulite le vongole lasciandole in ammollo in acqua salata per due ore, per spurgare. Risciacquatele, disponetele in un tegame con un filo d’olio. Coprite e mantenete a fiamma media rigirandole spesso, fino a dischiuderle tutte. Spegnete e filtrate il sughetto ricavato.
Mettete sul fuoco una casseruola capiente, versate un po’ d’olio e fate rosolare lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungete le vongole, il sughetto filtrato e il prezzemolo tritato. Non appena il sughetto si sarà ristretto, versate il vino bianco, lasciate sfumare e aggiustate di sale.
Prendete una manciata di vongole e lasciatele da parte perché vi servirà per guarnire.
Eliminate invece il guscio delle vongole restanti.
Cuocete intanto i troccoli in abbondante acqua salata. Scolateli al dente e fateli saltare nel tegame insieme alle vongole sgusciate. Decorate i piatti con le vongole messe precedentemente da parte e con una spolverata di prezzemolo fresco. Servite subito.

Accorgimenti:
Vi ricordiamo che è importante filtrare il sughetto delle vongole, in quanto può contenere pezzetti di guscio, granelli di sabbia e altre impurità. Servitevi quindi di un colino a trama sottile.
Per quanto riguarda la pasta, per un sapore più autentico, sarebbe l’ideale prepararla in casa. Tuttavia per realizzare i troccoli, oltre a farina, uova, acqua e sale, vi occorrerà un mattarello speciale, detto appunto troccolaturo, caratterizzato da zigrinature: passando sulla sfoglia di pasta, la ridurrà in striscioline ruvide e di sezione quadrata. Questo spiega perché i troccoli si prestano particolarmente bene ai sughetti corposi.

Altre idee:
Esistono tante varianti, a seconda dei molluschi scelti per il condimento. Apprezzata anche è la variante con rucola, cozze (500 gr.) e gamberetti (circa 10): pulite e tagliuzzate i gamberetti e, insieme alle cozze (che vanno aperte con la stessa procedura delle vongole), aggiungeteli al soffritto di olio, aglio e peperoncino. Procedete poi come descritto sopra. Fate addensare il sughetto e arricchite con qualche fogliolina di rucola.
Infine, per un sapore ancora più speciale, Vi suggeriamo una manciata di pomodorini Pachino, tagliati a metà, da aggiungere in casseruola dopo aver fatto dorare l’aglio.

http://www.sporiveridelmediterraneo.com

 
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Pubblicato da su dicembre 4, 2012 in Le ricette

 

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